ATCommunication

2 MINUTE READ

Diary of a Young Wolf - part 5

Una stagione emozionante grazie alla prima partecipazione al Tour de France.

Words by Miriam | Photography by Quick-Step Alpha Vnyl | Styling by Beatrice

24 Novembre 2022 

Lugano è tranquilla in questo periodo, sono appena tornato dalle vacanze e mi piace stare a casa e godermi le giornate con Letizia, fare lunghe passeggiate in montagna ed uscire la sera con gli amici, rilassarmi. 

La stagione è stata impegnativa e allo stesso tempo emozionante, mi sembra impossibile che il 2022 sia stato l’anno della mia prima partecipazione al Tour de France. Quando mi hanno dato la conferma della convocazione ero in ritiro in altura con la squadra, mi sono sentito super felice e allo stesso tempo determinato a dare il massimo per arrivare più che pronto a questo appuntamento. Ragazzi, stiamo parlando della corsa più importante al mondo, con un livello di attenzione mediatica altissimo! Credo che partecipare a questa competizione sia il sogno di ogni ciclista. 

Mi ricordo che da ragazzino seguivo con passione le battaglie tra Alberto Contador e Andy Schleck e ora, sapere di aver corso sulle strade di Francia, mi rende orgoglioso e felice. Si è trattato di una vera sfida, la tappa di Losanna è stata la più difficile per me perchè non ero stato molto bene e ho pensato che sarei stato costretto a ritirarmi. Ma ho cercato di resistere, la voglia di arrivare a Parigi è stata più forte di tutto. Quando sono entrato ai Campi Elisi è stato pazzesco, una sensazione indescrivibile. Il Tour è una corsa dura e mentalmente stressante ma è decisamente una prova di fuoco per il futuro. 

Una cosa che mi ricorderò per sempre? La tappa dell’Alpe d’Huez. C’erano così tanti tifosi che non si riusciva a vedere la strada. Il ciclismo è davvero qualcosa di unico.La stagione non è andata proprio come speravo ma di sicuro non sono mancate le emozioni. Quando mi hanno detto che sarei andato al Mondiale in Australia, ero appena tornato dal Canada. Nemmeno il tempo di riprendermi dal jet lag che già pensavo a partire di nuovo, questa volta per un posto in cui non ero mai stato. Beh, poi in realtà non è che abbia potuto vedere granchè – eravamo in un hotel abbastanza isolato – ma stare in Nazionale è sempre un’esperienza bellissima, più o meno conoscevo tutti i miei colleghi e a tavola ci si divertiva sempre tantissimo. Purtroppo il giorno della gara il mio morale era completamente a terra, non mi sentivo al top e il percorso era molto impegnativo, veloce e snervante. Insomma, una giornata da dimenticare. 

Adesso ho giusto il tempo di farmi una doccia veloce, i miei amici mi aspettano tra mezz’ora e io cerco di godermi appieno la mia off-season, staccando la mente e preparandomi ad affrontare nuove sfide. A dicembre saremo in ritiro a Calpe e non vedo l’ora di conoscere i nuovi arrivati. Tra tutti, mi incuriosisce particolarmente Tim Merlier, mi piace il suo modo di correre e chissà cosa riuscirà a fare nel Wolfpack.

Ora vado, ma prima…chiudo un sogno nel cassetto: tornare al Tour de France!