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Diary of a young wolf pt. 4

Inizio di stagione tra le dune.



Words & Photography by Andrea | Styling by Beatrice

17 Febbraio 2022

Fuori dalla finestra il deserto si srotola in una distesa di sabbia senza fine, con qualche roccia qua e là ad interromperla di tanto in tanto. Il nostro hotel è molto isolato e siamo nel bel mezzo del nulla. Dell’Arabia Saudita mi ha colpito la gentilezza e la cordialità delle persone, oltre all’incredibile lunghezza delle strade e la quasi totale assenza di curve: si possono trovare rettilinei di moltissimi chilometri che sembrano non finire mai. 

Forse è per questo che in molti pensano al Saudi Tour come una corsa facile, caratterizzata da percorsi piatti. Al contrario, ci sono due arrivi in salita, di cui uno veramente duro. E il vento è stato un fattore decisivo per alzare il livello di difficoltà della competizione. 

 

Mi sento abbastanza bene e la condizione è buona, anche se naturalmente non è ancora al cento per cento. Quest’anno, al contrario del solito, ho preferito iniziare la stagione più tranquillamente, per poi avere un picco di forma nei mesi di aprile e maggio. Perciò mi sono concentrato principalmente sui lavori di forza, e, poche settimane prima di questa gara, ho inserito anche lavori in soglia o fuorisoglia, giusto per abituare il corpo al ritmo di corsa. Dopo la pausa invernale si cerca sempre di mettersi in riga, anche dal punto di vista alimentare. Per quanto mi riguarda, nella mia routine direi che non può mai mancare la pasta. È un piatto che apprezzo moltissimo e per fortuna è anche perfetto per il ciclismo, in quanto grande fonte di carboidrati e di energia.

C’è ancora molto da lavorare ma se penso a come ho passato la mia off-season, non mi preoccupo. Ho cercato di godermi il più possibile il tempo con la mia famiglia e la mia ragazza, mi sono rilassato e ho liberato la testa da tutti i pensieri. Anche dal primo training camp ho avuto molte buone sensazioni.  Come gli altri anni, siamo riusciti a legare molto ed anche i nuovi arrivati si sono integrati molto bene nel gruppo. Sono curioso di vedere Ilan Van Wilder in azione, ha solo un anno meno di me e tutti ne parlano molto bene.

L’orologio dice che è quasi ora di cena, devo scendere tra cinque minuti. Il tempo sarà anche indispensabile per affrontare al meglio questa stagione, insieme alla pazienza e l’impegno. A queste dune che si preparano alla sera confido un segreto: il mio sogno è vincere una tappa al Giro d’Italia.